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capitolo xiv. 361


piedi... due piedi enormi così, da mettere i brividi addosso ad ogni fedele cristiano che patisse di calli: costui si appressò camminando per traverso alla marchesa, le pose in mano una cartuccia e le mormorò negli orecchi non so che parole, le quali ebbero virtù di fare saltare in piedi la donna, e prorompere stizzita: Come! per cinque franchi una comunione eucaristica secondo la sua intenzione? Ah! padre Candido non mi vuol dire il nome dell’anima alla quale intende applicarla? La è chiara come l’acqua, egli me lo tace per impedirmi di andare dai suoi parenti, e a questo modo io venga a scoprire quanto ei mi sgallina sopra la oblazione... eh! mi sentirà.; eh! cinque franchi... mi sentirà! Come posso con cinque franchi tirarmi innanzi con marito e figliuolo? Se padre Candido vuole che preghi, bisogna pure che mi dia da mangiare... e adesso dov’è cotesto benedetto uomo? Il garzonaccio a collo torto le rispose: in cella a comporre il panegirico per domani l’altro primo luglio, che ricorre la festa di S. Ignazio. — Adesso... adesso mi sentirà, e senza altre parole, via di corsa. Aveva avuto tempo sufficiente a contemplarla; ella era una beltà giunta a compieta, l’amor terreno (se pure ce gli aveva spenti) in lei spense i suoi strali come il fabbro i ferri infuocati nell’acqua; dentro le rughe e negli angoli delle labbra tu vedevi brulicare i malefizi