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capitolo xiii. 309


Il buffone riprese:

La morte venne giù per l'ambasciata
Le disse un motto e via se l'è portata;
Ella poi la seguì con tutto il cuore
Certa, com'era, si farebbe onore
Anco dei cieli infra il beato coro
Or con la cetra d'oro
Accompagnando i suoi divini canti
Fa il Padre Eterno strabiliare e i santi.

— Fa strabiliare, ecc. Ora attenti al comiato:

Che se talun di voi cotanto ardisca
Alla novella mia fede negare
Affinchè si chiarisca
La vada in paradiso ad ascoltare.
Ed or mi tarda andare all'osteria
Dite la vostra che ho detto la mia.

I coristi usi ad obbedire il maestro avevano accompagnato la monodia, ma, bisogna confessarlo, a contraggenio, perocchè non sapessero distinguere s’egli celiasse, o facesse davvero, e questo molestamente sopportassero; allora si levò su Natalizia, la quale, posta la sua mano sul braccio del maestro, in questo modo gli favellò:

— Agatone, senti; la tua mente ed il tuo cuore erano nati per far casa insieme; ma non ci pensarono mai, ed ora è troppo tardi; i tuoi occhi sono gonfi di lagrime e la tua bocca canta in chiave di baccanale. Taci, che Dio ti perdoni e ti conceda la grazia che stilla di acqua, senza il tuo consenso, non ti caschi mai nel vino. Voi altri, fratelli e sorelle mie, alunni dell’armonia, non vi state ad affaticare lo spirito cercando inni funebri; le ore