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292 | il secolo che muore |
il padrone, fingendo che tu stai con l’uno o con l’altro: ora, che ci rimetti a lasciarti invocare da tutti e due? Sta’ di mezzo e piglia dalla mano destra e dalla mancina; intanto il cannone ti darà la pinta per insegnarti da qual parte hai da figurare di esserti buttata: che se frattanto tu ti uggissi a startene ajppillottata in casa o in chiesa, svagati a governare le sorti del giuoco del lotto.
Dov’è la mia critica bacchettona? E’ pare che se ne sia scappata da un pezzo: meglio così, che senza questa veste di fiasco fra le gambe, il racconto procederà più spedito.
La ferita fu giudicata mortale, ma il peggiore guaio, per opinione dei medici, veniva dalla perdita del sangue, per cui si dava come sfidata. Ora io non dirò che in onta alla scienza, bensì nonostante i responsi della scienza, la natura pigliò il sopravvento alla morte, ed Eponina dopo lunga infermità potè riaversi, non senza però lasciare offerte preziose alla rigida ara di lei. Non le usci più il pallore dal volto, onde se egli è pur vero che la sorella di Oreste desumesse il nome dalle guancie clore, da ora in poi avrebbe dovuto farsi chiamare Elettra; la voce le rimase limpida come innanzi e sovente anche gagliarda, ma però soggetta a questo inconveniente, che talora di un tratto le calava giù giù sempre splendida e poi di subito le si spengeva simile ad una lacrima del cielo, che noi