Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore II.djvu/273


capitolo xiii. 275


leva tutta la immaginazione di un artista per supporre un’alpe una parete, e per di più sottile) e quindi godeva della contentezza di coloro, i quali non potendo vedere la faccia dei propri parenti pure ne odono i passi e la voce; e poichè la sua fantasia spiegava le ali largo davvero, ne ella attendeva a temperarne il volo, così delirando accosta il seno a qualche rupe e si consola nella idea di sentire traverso a quella palpitare il cuore d’Italia sul suo. Ma amore è nudrimento dell’anima, in molta parte non diverso dal cibo corporale; così ve ne ha di quello che, sempre uguale e poco, basta a saziarci, altro variato ed in abbondanza, aggrava e non approda; però Eponina, priva del primo, incominciava ad annoiarsi, ma al maggiore uopo la sovvenne la ventura parandole davanti, in cotesta solitudine, una fanciulletta di nove o dieci anni, vispa e lieta nella sua miseria come una lodola mattutina; di vero ella errava pel mondo campando la sua vita come gli uccelli, col canto: per verità ella si accompagnava coll’organino, cosa che agli uccelli io non ho veduto fare; ma questo piuttosto le noceva che giovava, imperciocchè per ordinario chi la stava a udire le chiedeva cessasse per l’amore di Dio il suono, e con la voce sola finisse la canzone. Eponina, pari alla rondine, la quale, per farsi meno disagiato il nido, ogni piuma raccatta, si tolse in casa la fanciullina e ce la tenne un giorno, poi