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capitolo xii. | 233 |
caso di spedirle in un botto 60 mila franchi, i quali co’ già mandati dovevano bastare pel saldo dell’ ebreo Zinfi, e pel ritiro dei biglietti, che soprattutto premeva riscattare; non mettesse tempo fra mezzo a porgergliene avviso per suo governo.
Dopo questa lettera ne scrisse un’altra, la quale doveva arrecarle inestimabile travaglio, a giudicarne dalle goccio di sudore che le cadevano a quattro a quattro dalla fronte; la sigillò e la chiuse dentro un’altra lettera.
Dopo un quarto d’ora, comparve il suo amico principe Platow, che le portò la cambiale dei 60 mila franchi tratti sopra il banchiere Bellinzaghi all’ordine del traente, e da questi girata in nome di Ludovico Anafesti. Eponina nella smania di affrettarsi ci appose subito di propria mano la gira all’ordine della signora contessa; di che maravigliando il principe e sottilmente seguendo il moto della penna di Eponina, si accorse com’ella s’industriasse ad imitare la segnatura di Ludovico.
Allora balenò alla mente del principe lo intento di Eponina, ma questa, accortasi della sua inavvertenza, per non lasciargli agio di fermare troppo il pensiero sopra simile accidente, di subito levandosi lo pregava di accompagnarla con la sua carrozza fino allo ufficio della posta, per assicurare le due lettere, che ella spediva in Italia: per via gli raccomandava le portasse il conto del banchiere