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capitolo xii. | 211 |
si fermò aill’improvviso; solo volgendo il capo con le spalle disse:
— Vadano ventimila franchi da mia mano e il braccialetto, ma libero da ogni altra spesa o fattura.
— Non si fa nulla: ho bisogno che il monile mi rimanga.
Anania ripose il capo nella prima posizione e si spinse avanti due passi; di là senza neppure darsi lo incomodo di voltarsi, soggiunse:
— Dove andò il brigantino vada la barca; le rimanga il braccialetto, ma tocchi a lei la spesa dei cristalli e della incastonatura...
E siccome Eponina, non rispondeva, egli ci appose per glossa: E questo lavoro, cara signora, eseguirò io per un prezzo da convenirsi.... quasi per nulla, veda... duemila franchi tutto compreso... cristalli... legatura... ripulitura.
Ed Eponina zitta; onde l’ebreo, spaurito che ella si fosse partita dalla stanza, riggiravasi tutto di un pezzo sopra i calcagni, come ventarola del camino ad un sbuffo di libeccio.
— Dunque, cara lei, come vuole; che non possa rivedere la famiglia se con lei guadagno tanto da fare gli azimi per Pasqua.
— S’intende, Anania, per famiglia la vostra, e per vostri gli occhi che avete nella fronte; basta così, conosco le espressioni maligne del vostro