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capitolo xi. | 181 |
correrci lungo tratto di secolo, non gli sarà meno
infallibilmente rimessa: mirate! ella apparisce come
la lettera assicurata munita di cinque sigilli sinistramente
vermigli:
I. Sigillo del Castellini, il quale morendo annoverava i buchi che gli avevano cagionato le palle nemiche;
II. Sigillo del Chiassi, il quale, vedendo i suoi compagni sbandarsi, si avventa solo contro i cannoni austriaci per impedire che si avanzino;
III. Sigillo del Lombardi, che para il petto di tutte le sue medaglie il giorno solo in cui lo deve esporre contro le armi nemiche;
IV. Sigillo dell’Alasia, che spara trenta colpi contro Ampola, e al trentunesimo cade morto sopra il suo cannone;
V. Sigillo dello Specchi, Cocceio Nerva della milizia italiana, che, messo fra l’uscio e il muro, o di abbandonare il Garibaldi, o di seguirlo in guerra da lui come regia, e impresa per interesse regio, abbominata, delibera tôrsi la vita.
Non dubitate: Nemesi vede e provvede.