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170 il secolo che muore


a quel modo, il buon Garibaldi risolleva il capo e gli spiriti, e celere concepisce, e celere comanda partiti quali la occasione desidera. L’ingegno dell’Haug nel pericolo divampa come fiamma per vento: sotto fìtta pioggia di fuoco egli non posa mai; da per tutto lo vedi dardeggiare arrestando i fuggitivi, riordinando gli sbandati; collocando i raccolti in luoghi opportuni, ovvero tenendoli pronti a voltar faccia e ad assalire lo inseguente nemico.

Il Dogliotti, salito su di un pogginolo, leva al cielo le mani e grida:

— Compagni, non ho più braccia, perchè le braccia dell’artigliere sono le artiglierie; vado a ripigliarne dell’altre: giuratemi di tenere fermo per una mezz’ora, ed io giuro tornare a farvi vedere un bel giuoco: me lo promettete?

— Sì, giuriamo che ci troverete qui, vivi o morti.

Senza darsi pensiero che cento volte correva pericolo di fiaccarsi il collo, ecco il maggiore Dogliotti giù a gran galoppo verso Ampola; lì giunto, e prima anco di giungere, per quanto gli basta la voce, urla:

— Presto; uomini, cavalli e corde; ma presto; questi cannoni tedeschi, che tanto ci offesero, o facciano adesso un po’ di penitenza.

Furono imbracati in un fiat, e, cosa che parve impossibile, ed era vera, di galoppo gli strascinarono fino a Tiarno; gli artiglieri dietro ai cannoni come segugi alla lepre.