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capitolo xi. 157


l’Haug, campione della libertà in qualsivoglia parte del mondo ov’ella abbia inalzato la sua bandiera, procedere nel fìtto della battaglia sotto il fuoco nemico, a rannodare quanti più trova e a farli star fermi con tutti gli argomenti che la ragione gli suggerisce, non escluse le ferite; poi li sguinzaglia parte alla difesa di Bezzecca e parte sulle alture a sinistra mezzo perdute, dove occorre il cimiterio. Indi a breve sopraggiunge lo stesso generale Haug trafelato, e di primo arrivo vedendo la compagnia chiamata volante, annessa al reggimento Chiassi, la quale per gli ordini già dati aveva a trovarsi altrove, e precisamente sul colle di faccia a Bezzecca oltre la strada di Tiarno, con suono alquanto turbato disse al colonnello:

— Ch’è questo? Come qui la compagnia volantef La riconduca subito al posto.

A codesta ora più agevole ordinarne che eseguirne il traslocamento; che se scampo ci era, consisteva nel serrarsi, ne l’Haug se soprastava alquanto lo avrebbe comandato, ma, che che ne affermino in contrario, anche i costantissimi governa in parte la fortuna, la quale se prospera non vale ad esaltarli, avversa quasi sempre li esacerba.

Il Chiassi guarda il generale senza fiatare e si pone in assetto di eseguire il comando: giunto al cancello del cimiterio rifaà i passi, ed accostatosi