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mi bisogna andare al quartiere a cucinare il rancio. Capite! Se cotesta perla di spartano vivesse a questi tempi, la croce dei Santi Maurizio e Lazzaro, o quella della Corona d’Italia, o l’altra del valore militare di Savoia non gli poteva mancare. Ci fu una volta un re, e si chiamava Sancio, diverso dallo scudiero di Don Chisciotte, il quale, stando nella sua tenda a letto, udì parecchi soldati venire a lite col capitano loro per cagione della disciplina, ond’egli, tuttochè si trovasse in camicia, uscì fuori con una picca in mano, infilando in men che si dice amen una mezza dozzina dei riottosi; per me sono fantino di comparirvi innanzi anco ignudo. Breve, stringendo le mie parole, io affermo che i soldati possono fare a meno del pane per mesi e per anni, ma della disciplina ne manco un’ora. Qaando carichiamo un uomo soldato il suo tic e il pane, il suo tac la disciplina. E adesso esaminiamo un po’ come stiamo a camicie ed a mutande.

Curio, il quale all’udire cotesta filastrocca fu sul punto di prorompere in uno scoppio di riso, accostatosi all’orecchio di Filippo, bisbigliò:

— Impaglialo addirittura!

Filippo stringendosi nelle spalle soggiunse: — Ce n’è di peggio.

Intanto i soldati avendo estratto dal sacco le biancherie se le stesero dinanzi ai piedi. Il colonnello, dopo averle con molta gravità considerate,