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capitolo xi. | 131 |
di virtù soldatesca, io dissi una solenne bugiarderia; quanto dichiarai voi possedete, e non mi disdico, ma una cosa vi manca:
alla virtù latina |
Sì, signori soldati, vi manca la disciplina. La disciplina che rese tanto illustre e potente il Vecchio della Montagna, il quale avendo ordinato ai suoi assassini di sentinella sull’alto di una torre, che si buttassero di sotto, uno ci si precipitò subito, e gli altri stavano per seguitarlo, se Enrico di Sciampagna, che vi si trovava presente, non lo avesse impedito. A questi patti, cittadini, si viene a capo del mondo; nella milizia obbedienza, nella religione fede, cieche entrambe, passive, aborrenti da qualunque osservazione, aliene da brontolìo, benda agli occhi ed agli orecchi, e allora nella milizia e nella fede voi vedrete rinnovare miracoli. Allora Manlio mozzerà il capo al figliuolo per avere vinto il nemico trasgredendo i suoi ordini; allora con più stupendo esempio lo spartano che aveva già ficcato due dita buone di ferro in corpo ad un ateniese, udita di repente la tromba del richiamo, estrasse la baionetta dal corpo del nemico, la nettò, la rimise nel fodero e fece per andarsene; della quale novità maravigliando l’ateniese che stava per morire, domandò: o perchè non finisci di ammazzarmi? — Ti finirò un’altra volta, rispose lo spartano, adesso