passo del Fraele, comparendo poi all’improvviso sul sentiero che domina i Bagni vecchi e la strada dello Stelvio. Ancora, furono inviati sessanta uomini di avanguardia, affinchè si appiattassero a Ceppina per tenere d’occhio i movimenti del nemico, e porgerne avviso con velocissimi messi; se assaliti da forze soperchianti, ripiegassero verso le Prese. Quanto restava di forza, cioè il battaglione 44°, alle due del mattino si mise in marcia dalle Prese per rinforzare l’antiguardo; e anche a quello comandarono procedesse più che poteva celato. Intendimento del colonnello era assalire franco i Bagni vecchi pel piano di Bormio, sicuro appena che le colonne si fossero trovate al posto; e questo, a giudizio dei savi, fu un tiro da generale proprio co’ fiocchi: però tutte le cose non andarono per filo di sinopia, e bisognava aspettarcelo a cagione dei calli infernali, del buio e del freddo ladro. L’avanguardia dei 60 uomini, invece di fermarsi alla Ceppina, secondo il concertato, volle procedere oltre in compagnia del Rizzardi: il battaglione 44" gingillò un’ora e mezzo a mettersi in marcia. Dopo l’avvisaglia del Ponte del Diavolo, il colonnello pendeva incerto sul da farsi; fin verso il mezzodì non gli giunsero novelle dagli esploratori; le prime che vennero poi piene di paura. Duecento e più austriaci in procinto di mostrarsi sulle alture dal lato della valle di Viola: una colonna di fumo dalle cime dei gioghi opposti era