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prolegomeni 51


condussero ai civili sodalizi per sovvenirsi, oggi stanno insieme per divorarsi con maggiore comodità: parco chiuso di belve dove l’una tira addosso l’altra col ferro poco, molto co’ tradimenti e moltissimo con le frodi.

E la famiglia di cui il nido si compone di casti affetti e di soavi pensieri come non doveva appassire in mezzo al morbo? Già da tempo le nozze erano diventate paretaio perchi appare mariti; contratto da prima, oggi mercato; verun rito religioso vi presiede; nè monco si cerca qualche vecchio virtuoso la benedirle: difatti sarebbe superfluità; o che forse nelle fiere dove si vendono e si barattano bestiami si chiama auspice un Dio? Nei giorni andati nel contratto si poneva la condizione che la sposa o serbasse, o prendesse il suo galante, e il marito acconsentiva: oggi si omette il patto, perchè non ce n’è più bisogno: si appetiscono le nozze per onestare le libidini vecchie, o mantellare le nuove. Un diì fornivano alle femmine occasioni di non tenere mai i piedi in casa le pratiche religiose, adesso ferme queste, ci hamio aggiunto il continuo visitarsi, e la frequenza agli asili, alle scuole e ad altri luoghi di beneficenza: tutto è in maschera, la tirannide va larvata di libertà, la lascivia di virtù: spesso la femmina svolta il canto dello asilo infantile, e sguizza furtiva nel misterioso lupanare dove l’attende l’adultero della giornata. della giornata, perchè anco