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prolegomeni 31


ressati del Governo lo avrebbero evocato troppo più che i suoi avversari; e se fosse comparso vi avrebbe detto come l’ombra di Samuele a Saulle: «Domani sarete tutti morti.»

E noi? Con voi forse, e certo dopo di voi. Di qual morte? Il fato degli uomini sta chiuso nel pugno di Dio.

Quanto all’atto, alla forza, o al moto materiale non si comprende come altri lo rinneglii, imperciocchè la forza compaia necessaria onde il pensiero si traduca in azione. Carica quanto sai un orologio, se tu non dai impulso al pendolo questo rimarrà fermo in eterno; fa pure maturare quanto vuoi il frutto, e’ ti sarà mestiere un dì stendere il braccio por istaccarlo, che se casca da se lo raccorrai fradicio, se rimanga su l’albero indozzerà. Certo, chi suona la campana prima che sia venuta l’ora riceve il battaglio sopra la testa, e tuttavia se non fossero questi avventurosi saggiatori, chi avvertirebbe i dormenti che l’alba è nata? Se voleste o poteste dare sicurtà alle monarchie che il popolo non fosse per menare mai le mani, esse si leverebbero d’attorno i soldati come il chirurgo ripone la lancetta, quando ha cavato sangue.

Gli Stati si difendono con la milizia così all’esterno come all’interno, e per la stagione che corre più per di dentro che per di fuori; però leggendo le storie l’uomo rimane percosso dalla ina-