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ci bisogna davvero molto apparecchio perchè la gente si trovi d’accordo in qualche impresa? La rivoluzione rode.... ha roso le viscere della società nostra. Le autorità un dì conformi, oggi fra loro pugnaci, non generano rivoluzione? L’ordinare e il disordinare continuo dello esercito, è rivoluzione; rivoluzioni le tasse eccessive e tuttodì crescenti. Rivoluzione la finanza disastrata così, che ormai non altro rimedio, eccetto il fallimento, pare che giovi. Le armi in terra e in mare infelici, le persecuzioni aperte, o segrete, l’ostinato favore di una setta astiosa, intenta sempre a deprimere i migliori, la improbità degli ufficiali, le prevaricazioni dei giudici, la corruttela da per tutto non furono sempre tenuti come il ventipiovolo delle rivoluzioni?

Gli amici dell’ordine presente di cose gridano: bisogna provvedere, ed hanno ragione; mandino in esilio la memoria di Custozza e di Lissa: in prigione il fallimento: alle gemonie la miseria pubblica: mettano in Campidoglio la monarchia: compiano la unità italiana: procaccino che cessi la dominazione dei Francesi come cessò quella degli Austriaci1. La rivoluzione non è un demone, bensì una necessità. Se fosse un demone, i fautori inte-

  1. La dominazione frauceso cessò non per virtù nostra, ma per infelicità altrui, epperò senza veruna sicurezza di libertà vera. A Roma andammo, ma sarebbe troppo più lo scapito che il guadagno se ci avessimo a stare ai patti proposti dal Governo.