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26 | il secolo che muore |
Stato come un fior di ruta, la monarchia non vi vuole, la democrazia vi rifiuta: se fossi in voi disarmerei addirittura; o non vedete, che mentre vi proclamaste capitani di lungo corso capaci di condurre la umanità per mari inesplorati e procellosi, vi siete mangiato il biscotto del viatico prima di uscire dal porto?
Delle rivoluzioni si compiono quelle che tutti presagiscono come portate dalla necessità. Gli avversari del vivere libero non hanno mestieri di spie per essere informati: gli avverte lo istinto, e non errano mai: quando minaccia il terremoto, gli animali domestici, presentendolo, fuggono dalla casa destinata alla ruina; vorreste voi che gli uomini di Stato possedessero meno porspicacia dei gatti? — Questo non si può concedere; nè simile concetto contradice punto allo smanioso rovistare che fa il Governo, e a non trovare mai nulla, perchè altro è non esserci una cosa, ed altro non saperla cercare; altro è persuadere la propria coscienza, ed altro raccoglier prove per persuadere altrui; altro ostinarsi a credere che la faccenda cammini ad un modo, ed altro che la vada diversamente.
Ora le monarchie tremano che i conati dei popoli si appuntino nel volere mutata la forma del governo: per opinione mia s’ingannano; la repubblica è una forma, un grido, una voce; la distruzione la trasformazione (se ti piace meglio), ma