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prolegomeni 23


fin qui non fu vista divampare trionfale; all’opposto, vacilla sempre; e se contro- i venti avversi congiurati a suo danno non la sovvengano più validi aiuti, il suo valore sarà di cui combatte, non già di cui sta per vincere; e molto meno di chi ha già vinto.

Dirò quello che sento; uno sconforto infinito mi opprime l’animo, quando odo bandire ad uomini senza dubbio amici della libertà: «lasciamoli fare!» Ah! quando i topi vi sono entrati in dispensa, quando i tarli nel mantello, lo sapete voi che cosa significhi lasciarli fare? — Nè mi si obietti: o che dovremo predicare la crociata addosso ai preti? Gli arderemo noi? No, questo fecero essi quando poterono, e lo farebbero ancora se potessero; quantunque noi usando così contro loro altro non faremmo che saldare una partita, che la umanità tiene da tempo antico accesa sopra i suoi libri a debito di cotesti spietati; pure tolga Dio che allignino in noi siffatti pensieri: ma almeno vorrei che ognuno tirasse innanzi pei fatti suoi, senza rabbia come senza persecuzione. Pretende il papa la infallibilità, e infallibile sia a casa sua: il Concilio dei vescovi lo dichiara luogotenente generale di Dio sopra la terra, e veruno glielo contrasti, ma noi intanto aboliamo il primo articolo dello Statuto; proclamiamo intera la libertà di coscienza. Ma noi predichiamo la libertà dello insegnamento, che ci nuoce, taciamo su la libertà della coscienza, che ci giova; e perchè