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capitolo ix. | 311 |
Napoleone I, magno conoscitore dei peccati umani,
che forse poteva curare da Dio ed invece volle
approfittarsene da tiranno, fomentò il guazzabuglio
fra la nobilea viziosamente spiantata e la nobilea
colpevolmente arriccliita; e travasando fanciulle plebee
con grosse doti sulle famiglie feudali, diceva
che a cotesta maniera bisognava letamare l’antica
nobiltà sterilita.
Certo, non può negarsi, e’ ci ha di quelli i quali si mostrano e sono alieni davvero da siffatte distinzioni artificiali, ma se tu la squattrini pel sottile, troverai che a ciò li conduce non mica amore di uguaglianza, bensì studio di non vedersi menomata la legittima disuguaglianza da essi ottenuta per opere eccelse o di mano o d’ingegno, ne vada confusa con la turpe disuguaglianza venduta a tariffa che del vile anco è fregio1.
Eccetto questo caso che, raro sempre, ogni di più si stema, titoli e croci non furono mai tanto agognati quanto in questi tempi di fior di democratici, e dai repubblicani larghi di cintura più che più, i . . . informino.
I nostri amanti non si erano promessi con parole di legittimare l’affetto onde si sentivano presi davanti il prete od il notaro, perchè nell’amore