giornali entrambi di cui si nutriscono i partigiani
dei gesuiti, come Mitridate si cibava di veleno. Ecco
il prete e i suoi doni. Questo padre dabbene ebbe
avvertenza di provvedere il sudario in cui si avvisava
ravvolgere il figlio morituro. Ma io, lo ripeto,
non chiedo la condanna dell’accusato; questo non
è mio ufficio; solo vi supplico a rimandare assoluta
Felicina. Misera! a cui sembra cotesto nome,
sia stato posto per derisione; miratela! Ventura per
lei se l’avesse colpita in pieno la orribile infermità
della pazzia: ella non è pazza, ma neppure gode il
bene dello intelletto: si sente morire: i suoi pensieri,
quasi strali scoccati dall’arco guasto, deviano
dal bersaglio, di rado ella possiede la coscienza
della vita; stringe il cuore a vederla sempre con
gli occhi intenti al suolo, come chi cerca un obbietto
che desideri trovare.... difatti ella vi cerca
una fossa dove deporre in pace il capo doloroso....
Ah! non glielo negate voi. Dio l’ha percossa, e
dove Dio percosse l’uomo non tocchi. Considerate
questa povera foglia rimasta vizza sull’albero della
vita, tremola per istaccarsi e raggiungere le altre
cadute.... non le impedite la morte serena. Mentre
alle fanciulle della sua età la vita sboccia fragrante
e lieta come una rosa, ella niente altro implora che
uscire dal mondo ignorata, che non la ricordi veruno,
che intera la copra la terra della fossa: a
questo patto ella non maledirà la vita che provò