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286 il secolo che muore


trovino uomini e genitori implacabili: la gente ci sì mette attorno per ridurli a sacramenti e le più volte riesce: in questi casi le nozze valgono per matrimonio e per battesimo. Ora dirò io la ragione per la quale la figlia non fa ricondotta al suo genitore; il pubblico ministero, con verecondia pari alla carità, suppone perchè dei molti pruni male ella avrebbe saputo indicare quello che la ferì, ed io gli affermo al contrario ch’e’ fu perchè l’unico e il solo temè rimanere scoperto, perchè questo non poteva, anco volendo, riparare al mal fatto, perchè questo uno appetì la voluttà, non gli imbarazzi della colpa. Al pubblico ministero non garba indagare le cagioni del delitto: a lui basta trovare il fallo e domandarne il gastigo. Ciò significa che egli, o non conosce il suo dovere, o ricusa adempirlo; quando egli insta, affinchè la legge percuota un capo cui egli non in virtù di prove, ma per via d’induzioni dichiara colpevole, allora religione, coscienza e legge gl’impongono l’obbligo di rinvenire prima di tutto la causa di delinquere; però che se causa non si trovi, e non pertanto il delitto sia stato commesso, ne viene per conseguenza che lo imputato, come agente senza intelletto, non si condanni per colpevole, bensì si chiuda come demente. Giusto, in questo punto, sul quale il pubblico ministero guizza con riprovevole leggerezza, io lo intimo a rendermi ragione della causa determinante