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4 | il secolo che muore |
sopra l’abisso vacilli; odi il gorgoglio delle acque irrompenti nelle squarciate latebre per sommergerlo giù nello inferno.
Prometeo roso perpetuamente dallo avoltoio: Laocoonte soffocato co’ figliuoli dai serpenti non offrono immagine più dolorosa di lui: egli si dibatte negli spasimi della morte, e non una mano, non una bocca cessa dallo imprecare alla desolazione di lui: vittima al mondo non discese mai agli Dei infernali consacrata da tante maledizioni come il Secolo, che muore.
Ma Secolo ch’è mai? Ed in qual guisa ei muore? Quali appaiono le cause che lo conducono a morto? Che cosa morirà di lui? Chi gli darà il colpo di grazia? Chi ne sarà l’erede? Quali i superstiti? Ed essi come dureranno nella vita?
In parte a queste domande si potrebbe dare risposta precisa, perchè le scienze politiche in taluni giudizi non fallano, o poco fallano; ma un’altra parte sta nel dominio della divinazione, e l’avvenire tiene chiuso nel pugno quella Forza suprema che governa, travolgendoli, uomini e cose.
Non basterebbero volumi per soddisfare ai quesiti proposti; ed io qui detto un proemio: nè lo compongo già a modo di libro scientifico, bensì vado significando quanto mi spira l’anima: altri più savio gli darà ordine ampliando le ricerche e le considerazioni.