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capitolo v. | 165 |
viene sovente trovarti con maraviglia e con ribrezzo
a lato di tale che tu avevi diritto di non patire per
collega se non quando per crimini la giustizia ti
avesse condannato in galera.
Perano tutte le disuguaglianze fra gli uomini, eccetto quella fra gli onesti e i furfanti.
Ma intanto che questo è di là da venire, perchè sopporti in casa i giornalisti scimmiotti? Perchè siedono alla tua mensa? Perchè gli inviti alle tue veglie?
Tu ti liberi in grazia di polveri insetticide dalla improntitudine delle mosche, dal fastidio delle zanzare, dalle trafitture delle cimici, e liberarti dai giornalisti scimmiotti1 non puoi? — Non puoi, perchè non vuoi; e non vuoi perchè essi dilettano il peggiore dei vizi che guasta la parte femminina di casa tua, vo’ diro la smania di malignare alle spalle altrui, e tu pure ci ridi.
Il giornalista umoristico, giullare in corte, sicario con la penna in piazza, panegirista di bellezze di rado vere e, se fabbricate, anche più, flamine delle foggie del vestire, storico delle pettinature. Mercurio di amori a levante e a ponente,
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Uno sciniiotto assai sudicio e brutto
Imitatore delle azioni umane,
Della bruttezza sua cogliendo il frutto,
Fece il buffon per guadagnarsi il pane.
Pignotti.