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158 | il secolo che muore |
cessarlo: noi staremo sopra la breccia a combattere
fino all’ultimo fiato, ma voi somministrateci le munizioni
per durare nella battaglia.
— E i danari per giocare. Quanto hai perduto stasera al Faraone, pubblicista Faina? — si fece sentire una voce, ma prima che costui avesse potuto conoscere da cui si fosse partita, un’altra disse:
— Per me la impiegherei a celebrare tante messe pontificali nell’osteria
— No, marchese, meglio alla campagna, ci si mangia di migliore appetito.
— Accetto l’emenda, conte.
— O che le feste di ballo, hanno ad essere del tutto bandite? Badate allo scomuniche delle figliuole di Eva — osservava un vecchio peccatore, il quale per cagione di certe infermità, che si guariscono poco, e non si dicono punto, calzava scarpe di panno.
— Giovanotti, udite un mio consiglio — levata la destra favellò solennemente un senatore sgranato di fresco — che so di certo tornerà a tutti gradito, io per me destinerei cotesta somma a celebrare in questo anno con magnificenza straordinaria il giorno onomastico di S. M. il Re d’Italia: ed in memoria del fatto porrei una tavola marmorea sopra le pareti di questa sala, e.....
— Come non si hanno a mangiare e bere, per