Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/146

124 il secolo che muore


pittura da condursi pei soffitti delle case o pei ventagli delle donne. Donne e fanciulle si fanno vento con Giove armato di fulmini, mentre principi e Parlamenti sbigottiscono di un papa armato con le scomuniche.

Non solo le umane, bensì le divine cose durano finchè le sostenga la forza; e Giove stette, non per le folgori, in cielo, ma si pei carnefici, che gli prestavano in terra, re, sacerdoti e popoli; sì, importa del continuo rammentarlo, anco i popoli, i quali troppo spesso dimostrarono a prova istinto di sacerdote e di tiranno.

Dunque diamo di frego a Giove, ma potrò fare altrettanto con lo Amore? Non è concesso; però che sebbene lui salutassero Dio insieme con Giove e non possieda guardie di pubblica sicurezza nè giandarmi, tuttavolta egli regni sempre e governi.

E questo avvenne per la ragione che Amore fa una maniera di Talleyrand divino, il quale giustificava, anzi vantava le sue giravolte politiche, dicendo avere servito lo Stato, che rimane, non i principi, che se ne vanno, così Amore compiacque alla natura eterna, non agli Dei, caduchi anch’essi e mortali. Servendosi dell’ali si voltò in un attimo alle insegne del vincitore; anco Mercurio potè fare così, e poichè questi ebbe in sorte maggior copia di ali, tu lo trovi in troppo più luoghi che Amore.

Mercurio in Chiesa, Mercurio in Camera, Mercurio