Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/118

96 il secolo che muore


vi risponderei che avete torto marcio: provate ad animare la Venere di Milo, o piuttosto quella dei Medici, datele moto, datele affetto, datele accento e lo splendore degli occhi, e il lampo del sorriso, e mostratola al Caffro o all’Ottentoto, e mi conterete poi se la preferiranno o no alle orribili loro femmine. Come della bellezza del corpo così di quella dell’anima. sta’ a vedere che voi vorrete darmi ad intendere che ferocia piaccia più dell’amore, tradimento più della fede, e così di seguito. Anco tu metta da parte il senso di umanità, che ci viene da natura, l’uomo ha da condursi a preferire le passioni buone alle reo, imperciocchè queste seminino la distrazione, mentre le prime fecondano uomini e cose.

— Ed anco qui noi ci troviamo distanti quanto gennaio dalle more; io, e meco altri moltissimi, crediamo dannoso questo moltiplicarsi alla scapestrata del gregge umano; o che torcete il grifo? I vescovi nelle loro Omelie salutano sempre i diocesani col nome di gregge; e sono uomini santi, ed io, che non mi reputo uomo santo, non potrò appellare la università dei miei dilettissimi fratelli gregge ed armento? La Provvidenza por rimediare alla meglio a questa smania di crescere, vedendo restringersi la voglia di cibare carne umana, sappi i con la smania della guerra; le bestie, uscite di mano alla natura meno perfette dell’uomo, non poterono