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78 | il secolo che muore |
Se taluno maravigliasse dell’acerba sincerità del medico, e sto per diro ferocia, sappia che egli era stato modico militare, però uso a modi spicci, e che la Botta prima di lasciarsi visitare gli aveva fatto promettere sopra il suo onore che le avrebbe palesato la verità intera. La Botta non mutò colore, gli porse grazie, e tolto di su la comoda da notte certo suo anello, che si era levato a cagione del gonfiamento delle dita, lo porse al medico dicendo:
— Questo, caro dottore, vorrà portare per ricordo di me.
E il dottore con voce alterata:
— No, signora Betta, por conservare memoria di lei non fa bisogno ricordi; creda — e qui il dottore si toccò il petto — se potessi prolungare la sua vita con alcuni anni dei miei, io glieli darei di tutto cuore.
— Grazie, dottore, grazie; ma a che pro? Poichè andare bisogna, ormai che ci siamo, andiamo.
Marcello accompagnando, secondochè si costuma, il dottore fino all’uscio di casa, gli domandò per mettere in quiete la sua coscienza, la quale gli rimproverava non aver prima ricorso a lui, se la malattia della Betta fosse di qualità che, curata a tempo, potesse guarirsi.
— No, rispose il medico; le si poteva jn-olungare per qualche giorno, in mezzo ai dolori, la vita: mi sono doluto, che non mi aveste chiamato prima