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ad irritum deduci. E si sottoscrissero ambedue i dottori il 17 marzo del 1399.

§ 6. Tralascio di parlare degli altri Consulti di messer Torello per dare un cenno delle pubbliche commissioni che gli furono affidate dal Comune di Firenze. Due volte si trova mandato nell’onorevole ufficio di oratore; e la prima nel 1410, con messer Lorenzo Ridolfi, al Papa in Bologna per il motivo espresso nella Nota e informazione1.

Gli direte, che la cagione di vostra andata alla sua Beatitudine si è, che alla nostra Signoria è venuto messer Filippo degli Scolari conte et uno de’ baroni et signori d’Ungheria, nostro cittadino, et ambasciadore del serenissimo principe et signore Re d’Ungheria; et acci sposto, come il prefato Re, per certe ingiurie ricevute d’alcuno sommo Pontefice, esso è stato alquanti anni ne’ quali non à voluto ubbidire a chi à tenuto il papato; allegando che alla Chiesa sempre esso è stato obediente, et a essa portata quella debita reverentia che si richiede di portare per qualunque cristiano o principe; ma a’ pastori d’essa, da’ quali indebitamente è suto ingiuriato, come di sopra si dice, à subtracta l’obedientia: ma che essendo ora, per la gratia divina, la Chiesa di Dio ridocta avere unità, et sperandosi per lui, che da quinci innanzi da chi è et sarà per e tempi Vicario di Iesu Cristo non essere ingiuriato, ma tractato come vero figliuolo di sancta Chiesa, et come cristianissimo principe et pugile della fede catholica; esso à diliberato di volere prestare vera obbedientia alla sua Sanctità et a’ suoi successori; et che questa reconciliatione esso intende fare per mezo della nostra Communità, et sì perchè sa quanto noi siamo devotissimi figliuoli e servidori di sancta Chiesa et della sua Beatitudine, et anchora per rispecto che esso è congiunto colla nostra città con una amicitia singulare. Suggiugnendo che spera, che faccendosi questa concordia per le nostre mani, buoni e laudabili fructi ne conseguiranno allo stato della Chiesa et della sua Sanctità, et ancora al suo...

  1. L’elezione è del 4 di luglio 1410; e dovevano andare con otto cavalli, col salario di quattro fiorini al giorno per ciascuno. La Nota ha il giorno e il mese in bianco; il che farebbe sospettare che l’ambasciata non avesse più luogo. Registro d’istruzioni dal 1406 al 1410, a c. 143.