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come queste cose nel detto efecto contiene la detta chiarigione e condannagione. Dalla quale dichiaragione e condannagione il detto Guasparre si sente e dice essere gravato inormamente, contro a ogni debito di ragione e di verità: però che la verità fu ed è, che il detto Guasparre bene e fedelmente fece il detto lavorìo, secondo che dovea. E i maestri delle porti sempre gli furono sopr’a capo a vedere e fare vedere; e pagarono il detto Guasparre come per parte loro si convenisse; e non à preso Guasparre più che dovesse; a’ quali maestri delle porti fu comesso il detto lavorìo. E i’ lavorìo è in piede, e puossi vedere e misurare, e vedere i danari à avuti Guasparre: e di leggieri si troverrà la verità: e la verità è, che i detti ragionieri per mala informazione e sanza ragione legittima feciono la detta chiarigione e condannagione; la quale fu ed è ingiusta, e facta contro a ogni dovere... E pella detta cagione ricorre a voi e allo uficio e signoria di voi magnifici signori Priori e Gonfalonieri di giustitia del Populo e del Comune di Firenze, e domanda che, raghunati l’uficio de’ Ghonfalonieri delle compagnie del Popolo e’ dodici Buoni huomini del Comune di Firenze, voi propognate el detto ricorso, e tucte le predette cose, e in presenza de’ detti Ufici udiate il detto Guasparre; e, ogni solepnità e dovere oservati che si richiede secondo gli ordini del decto Comune, voi e’ detti Ufici de’ detti Gonfalonieri delle compagnie e dodici Buoni huomini diliberiate e provegiate e ordiniate, il detto Guasparre avere bene ricorso, e male essere istato dichiarato e condannato pe’ detti ragionieri ec.


I Signori e Collegi fecero ragione al Maestro. Se non che i Priori, de per se, sine dictis eorum Collegis, fecero una nuova deliberazione che cancellò la prima, appoggiandosi alla provvisione del gennaio 1398, che dava balìa ai ragionieri di dichiarare i debitori del Comune, e poneva un termine ai ricorsi. Per lo che fu domandato ai due savi messer Filippo Corsini e messer Torello da Prato, se la deliberazione dei soli Priori potesse cassare quella fatta dai Signori e Collegi; e i savi risposero, che la prima deliberazione in favore di Guasparre non veniva annullata dalla susseguente. Ratio est manifesta; quia deliberata acque disposita per dominos Priores et Collegio, in predictis non possimi per solos dominos Priores revocari et