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nella chiesa di Sant’Anna (8 agosto 1400). D’altre carte mi passo. Ma ricordo come i religiosi vi fossero in numero di dodici quando nel dicembre del 1493 ottenevano, per riformagione de’ Consigli di Firenze, la elemosina di quattro staia di sale all’anno, ad pondus librarum lxxii pro quolibet stario; elemosina che Cosimo I confermava a’ 22 d’aprile 1545 per altri cinque anni.

9.

SIGILLO DELLA COMPAGNIA DE’ PINZOCHERI.

🕂 • s • pinzocheri de prato.

§ 1. Il Manni, che ha registrato questa Sigillo sotto il numero 570 nella sua Raccolta manoscritta, scriveva: «Puto Pinzocheri pro Bizochi familia Pratensi». Bizzoco si disse dal colore della veste che il devoto portava; da bizzoco venne pinzochero: e la famiglia prese per avventura il nome da un pinzochero o bizoco; ma nulla ha che fare col presente Sigillo. L’Assetato Colombario (il canonico Niccolò Liborio Verzoni pratese) così lo illustrava negli Annali manoscritti di quella Società1. «Crederei che questo fosse un Sigillo usato nelli antichissimi tempi da una Compagnia chiamata de’ Coniugati. Era questa composta di uomini e di donne, che facevano vita spirituale, chiamati allora Bizzochi e Pinzocheri, che in oggi si direbbe Bacchettoni. Si adunava questa Compagnia, e risedeva, in quel luogo e quartiere di Prato, dove è presentemente la Compagnia detta della

  1. Sunto di materie proposte nella Società Colombaria, distinte in capi dal Tarpato (cav. Andrea da Verrazzano); tomo IX, 172. Ms. nell’archivio della Colombaria.