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col pievano di Santa Maria di Colonica, a una decima sugli ecclesiastici per sei anni in Terre Sancte subsidium1. Trovato pertanto, che nell’anno 1320 governava la nostra chiesa un Accursino, non v’è difficoltà per attribuirgli il Sigillo che porta un A, e che ha tutti i caratteri di quel tempo. Sapere chi egli fosse, e se qualcosa facesse degna di memoria, ci piacerebbe; ma i non pochi documenti che ho veduto, tacciono di lui. Compenserò questo silenzio con qualche notizia della chiesa, che si ricollega alla storia delle arti e della beneficenza in Prato.
§ 7. Nel 1550, a’ 27 di settembre, conferendo il proposto Pier Francesco Riccio a Taddeo d’Antonio di Matteo da Barberino una cappellania posta nella chiesa di Santa Maria in Castello, la qualifica ad altare Sancti Antonii sive Ansarti sita2; e dev’essere quel benefizio che Giuseppe Casotti dice fondato da Antonio di Martino di Feo de’ Nerli; da Prato, per rogo di ser Antonio Migliorati, l’anno 14863. Amaddio Baldanzi soggiunge, che a quell’altare stava una tavola con questa iscrizione4:
questa tavola a fatta fare antonio di
martino di peo e mona domenica
sua donna . a . m° . cccc° . lxxvi°
die xviii di gunio.
- ↑ Archivio citato, provenienza citata.
- ↑ Archivio citato, provenienza citata.
- ↑ Lunario Pratese, al dì primo dicembre. Manoscritto in Roncioniana, codice 62. Nello Spoglio delle famiglie; codice Roncioniano, n.° 105, a carte 585 t.; lo stesso Casotti ci dà le armi che erano nella tavola e nel gradino dell’altare di Sant’Ansano.
- ↑ Notizie istoriche di Prato, volume XVI, Sepolcri. Manoscritto in casa Salvi-Cristiani. — Quanto alla data della tavola, non par probabile che precedesse di dieci anni la fondazione del benefizio; forse è errore nel Casotti, e forse nel Baldanzi.