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con l’arme de’ Cianfanelli, che fa tre spade a traverso da sinistra a destra: e il nome di Teri ci reca a pensare come una spada che s’incrocia con una chiave ricorra nello stemma de’ Tieri, famiglia sorta più tardi, ma fortunata d’avere accompagnato il proprio nome col più grazioso dipinto che di Filippino rimanga in Prato1. Se da un Teri de’ Cianfanelli venissero i Tieri, non ho cercato: voleva trovare qualche carta di questo Giudice per fissare il tempo del Sigillo, ma il nostro Archivio diplomatico non pare che n’abbia.
§ 2. Ha peraltro vari instrumenti copiati da ser Cianfanello sulle imbreviature del padre suo Benricevuto; il quale già rogata nel 1291, ed era nato di un ser Pericetto di Benintendi, morto già nel 1291 ma vivo nell’80. Del quale ser Pericetto è pure figliuolo un ser Ciuto, che nel 20 gennaio 1332 si rogava del testamento di Fra Caroccio di Rodolfino rettore della Casa o Spedale dei poveri della Misericordia2: ma Ciuto non è altro che un scorciatoio di Benricevuto. Le quali memorie ci danno questa discendenza.
Benintendi
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Ser Pericetto
morto avanti il 1291
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Ser Benricevuto o Ciuto
roga dal 1291 al 1332
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Ser Cianfanello
§ 3. Di ser Cianfanello è fatta onorata ricordanza nei Diurni del Comune cominciando dal 1331: nel quale anno si trova gonfaloniere ne’ mesi di novembre e dicembre per il quartiere San Giovanni e Porta Travaglio. A’ 31 di giugno 1332 fu eletto de’ due ambasciatori mandati alla