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stratore) l’arme di una decorosa Fiorentina famiglia»: e così toglie a Prato questo Niccolò di maestro Giovanni medico e figliuolo di Banduccio Banducci; il quale fu dottore in decreti, ed ebbe varie dignità ecclesiastiche, ricordate dallo stesso Manni con le parole di Salvino Salvini (Istoria de’ Canonici Fiorentini, manoscritta nell’Archivio del Capitolo di Firenze). Ora è bene sapere, che Niccolò Banducci non fu solo «nel 1416 canonico di Prato», e vicario di quel Proposto; ma fu veramente pratese, come il padre suo maestro Giovanni medico e l’avo Banduccio. E per ciò che riguarda il primo, basti ricordare che nel Libro delle Deliberazioni degli operai di Santa Maria del Fiore (anno 1429, a c. 160 t., sotto dì 18 maggio) si legge l’ordine di demolire alcune case, e fra l’altre domum in qua ad presens habitat dominus Niccolaus magistri Iohannis Banduccii; e in margine, de Prato; assegnandogli il termine a tutt’ottobre per averla sgombrata, e consegnandogli invece quella che abitava messer Giovanni di Girolamo da Gubbio avvocato dell’Opera. E perchè questi nell’aprile del 1431 non aveva lasciata libera la casa al Canonico, a’ 13 di quel mese (lib. cit., c. 140), gli è dato tempo a tutt’ottobre prossimo: mentre poi si trova, che il 18 gennaio del 1432 (a c. 18) assegnano a Niccolò del maestro Giovanni Banducci la metà della casa già occupata da Giovanni da Gubbio. In quanto al padre, non meno autentico è il documento che ce lo dà pratese; leggendosi nel Libro de’ matricolati all’arte de’ Medici e Speziali dal 1297 al 1442, sotto la lettera G, a carte 77, Maestro Giovanni di Banduccio da Prato fra’ descritti alla matricola non prima del 1353 nè dopo il 1386. E perchè il Manni dice qualcosa della famiglia Banducci, credo che giovi pubblicare l’alberetto compilato, sovra autentici documenti dell’Archivio centrale di Stato, dal mio amico e collega cav. Gaetano Milanesi.