Pagina:Guasti - Sigilli pratesi.djvu/14


— 4 —


lume II, sigillo VI, pag. 51 -56) si ricerca: I. Chi fosse Bondelmonte Pugliesi nominato nel presente Sigillo, ed altri qualificati soggetti di essa Famiglia. II . Osservazioni sopra l’arme loro. III . Osservazione sopra il nome di Tegghia, ed emendazione di un luogo degli Annali di Gio. Vincenzio Coppi.

2.

s . fr . cantino d pulglesi . (Sigillo di Frate Cantino de’ Pugliesi).

Il Manni, a cui fu comunicato dal suo possessore Giovanni di Poggio Baldovinetti, lo pubblicò a pag. 141 del vol. XX, come in aggiunta al precedente Sigillo Pugliesi. Frate Cantino sarebbe stato zio di Bondelmonte, e come fratello di quel Monte che fondò il Ceppo vecchio de’poveri, sarebbe vissuto negli ultimi anni del secolo XIII. Pare che fosse ascritto all’ordine de’ Cavalieri della Beata Maria, volgarmente detti Cavalieri o Frati Gaudenti; e Prato si ricorda dopo Firenze al cap. XVI delle Costituzioni di quella Milizia, approvate nel Capitolo generale del 13141. Credo che a un figliuolo di questo Frate (poiché la Milizia Gaudente non obbligava al celibato) appartenga un’iscrizione, che il Pecci2 copiò nei sotterranei della chiesa

  1. Federici, Istoria de’ Cavalieri Gaudenti; Venezia, 1787; vol. I, 242; vol. II, 70 del Codice Diplomatico. Vedi anche vol. II, pag. 144.
  2. pecci giov. antonio, Raccolta universale di tutte l’iscrizioni, arme e altri monumenti, sì antichi come moderni, esistenti nel terzo di San Martino (di Siena) fino a questo presente anno cicicccxxx. Nel volume terzo, a c. 31. Manoscritto nell’Archivio di Stato in Siena.