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e con altre notevoli pubblicazioni (basti ricordare la Bibbia volgarizzata da monsignor Martini) acquistò nome anche fuori d’Italia. Io dirò che il Benini e il canonico Baldanzi contribuirono a formare la reputazione delle stampe Giachettiane; perchè la scelta delle opere e la emendata lezione, son pregi che superano quello stesso della nitidezza e dello splendore tipografico; ond’è che vediamo, a mo’ d’esempio, non poche Bodoniane, per la futilità dello scritture bellissimamente impresse, rimanere obliate negli scaffali delle biblioteche. Curò il Baldanzi (per tacere di minori fatiche) la edizione delle Storie di Giovambatista Adriani, non indegno continuatore del Guicciardini; e il Giordani, che fino dal 1816 l’aveva raccomandato a’ tipografi italiani, ne parve contento1. Al Benini toccò la parte del tradurre e del compilare; parte modesta, ma non facile; di cui neppure gli seppe grado quella che i vecchi chiamavano con serietà Repubblica letteraria. Perchè Stefano Ticozzi (autore di molti lavori più o meno abborracciati) metteva il nome su’ frontespizi; mentr’è certo che il Benini tradusse dal terzo al sesto volume del D’Agincourt, e voltò molti brani del Winckelmann dal tedesco, massime per le note prese dall’edizioni originali. E se il Ticozzi voltava la Storia della rigenerazione della Grecia di Pouqueville, che con la data d’Italia uscì dalle stampe de’ Giachetti negli anni dal 25 al 28, quando al grido degli Elleni rispondeva l’Europa, e i canti di Riga e di Solomos ridestavano un sospiro di libertà ne’ petti latini; il nostro compilava la Notizia sulle soscrizioni a favore de’ Greci, che si legge nel dodicesimo tomo, e l’intiero volume diciottesimo della Continuazione. Pe’ Giachetti, a preghiera dell’autore, tradusse nel 1830 il Ristretto della storia della Letteratura italiana di Francesco Salfi; se non che, permessane la stampa solo a patto di tagliare, uscì nell’anno dopo a Lugano in due volumetti.

La stampa fu per il Benini una nobile passione. Dopo d’aver lavorato per la nuova tipografia sorta in Prato col nome

  1. Giordani, Opere, I, 145, edizione del Lemonnier