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tardi pubblicò in maggior volume la Descrizione della Cattedrale): e il nostro Benini mandava al Tipaldo, perchè la inserisse nella sua Biografia degli illustri Italiani del secolo XVIII, la Vita del celebre Carradori, con alcuni appunti bibliografici sul Pacchiani; mandava al Bowring la Statistica di Prato, che si trova in un libro di quell’inghilese, stampato con la falsa data di Londra nel 18381.
In quel lavoro accurato parve allo stesso Bowring troppo severo il giudizio sulla moralità del popolo; nè io, parlandone nella Bibliografia Pratese2, potei tenermi dal farne un po’ di lamento all’autore anonimo. Ora io debbo tener conto di alcune cose, che poi seppi. Il Bowring fu a Prato nel 36, e condotto dal Benini a vederne gli opificii e gl’istituti, potè formarsene un’idea sufficiente: ma di lì a qualche giorno, mandò dei quesiti; a’ quali il Pratese replicò subito, senza pensare al pubblico; pensando anzi, che lo straniero ne userebbe discretamente. Lo straniero, invece, notando pur la severità di alcune sentenze, stampava tal quale lo scritto; da cui pur traspare, nella stessa esagerazione del male, un affetto accorato.
«Scrissi (dice egli stesso in certi suoi ricordi) currenti calamo quelle risposte». Ed è credibile, essendo tale il suo stile, ed avendo in pronto la materia: chè da vari anni, come segnava mattina e sera il nuvolo e il sereno, e ogni accidente del mondo fisico, così teneva dietro a’ cambiamenti del mondo morale; e la popolazione crescente o decrescente i commerci e le manifatture floride o incagliate, il lusso e la miseria, il vizio e l’ignoranza, la virtù e il sapere, bene e il male insomma, osservava di tempo in tempo; elevandosi dai dati statistici a quelle considerazioni che formano la scienza politica. Nomi nuovi allora, e studi sospetti: perchè si vedeva bene che i popoli, cominciando dal fare un po’ d’inventario e di bilancio, avrebbero finito col rive-