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che non fa da l’occulto. Il cieco scoglio

è quel ch’inganna i marinari ancora
piú saggi. Chi non sa finger l’amico,
non è fiero nemico. Oggi vedrassi
quel che sa far Corisca. Ma si sciocca
non son io giá, che lei non creda amante.
A qualcun altro il fará creder forse,
che poco sappia; a me non giá, che sono
maestra di quest’arte. Una fanciulla
tenera e semplicetta, che pur ora
spunta fuor de la buccia, in cui pur dianzi
stillò le prime sue dolcezze Amore,
lungamente seguita e vagheggiata
da si leggiadro amante, e, quel eh’è peggio,
baciata e ribaciata, e stará salda?
Pazzo è ben chi sei crede; io giá noi credo.
Ma vedi il mio destin come m’aita.
Ecco a punto Amarilli. Ah, i’ vo’ far vista
di non vederla e ritirarmi alquanto.

SCENA QUINTA

Amarilli, Corisca.

Amarilli. Care selve beate,

e voi solinghi e taciturni orrori,
di riposo e di pace alberghi veri ;
oh, quanto volentieri
a rivedervi i’torno! E se le stelle
m’avesser dato in sorte
di viver a me stessa e di far vita
conforme a le mie voglie,
i’ giá co’ Campi elisi,
fortunato giardin de’ semidèi,
la vostr’ombra gentil non cangerei.
G. B. Guarissi. 5