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ed arma, quasi nuovi empi giganti,

amanti e non amanti?
Qui si può tanto? e di stellato regno
trionferan duo ciechi, Amore e Sdegno?
Ma tu che stai sovra le stelle e ’1 Fato,
e con saver divino
indi ne reggi, alto Motor del cielo,
mira, ti prego il nostro dubbio stato;
accorda col destino
Amor e Sdegno, e con paterno zelo
tempra la fiamma e ’l gelo:
chi dé’ goder, non fugga e non disami;
chi dé’ fuggir, non ami.
Deh ! fa’ che l’empia e cieca voglia altrui
la promessa pietá non tolga a nui.
Ma chi sa? forse quella,
che pare inevitabile sciagura,
sará lieta ventura.
Oh quanto poco umana mente sale,
ché non s’affisa al sol vista mortale!