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Ho creduto invece opportuno di raccogliere in appendice, oltre l’avvertenza del Ciotti, gli Intermezzi che il Rossi pubblicò nel suo volume, traendoli dal codice ferrarese 156, tomo 1, carte 23 r- 28 r e carte 18 r. Il Rossi li ritiene opera del Guarini medesimo e crede che i primi di essi, preparati per la rappresentazione che del Pastor fido doveva darsi a Mantova nel {592, abbiano invece servito per la rappresentazione che fu data il 22 novem- bre 1598 per festeggiare il passaggio di Margherita d’Austria, che andava sposa a Filippo III di Spagna, e pensa che a quel- l’anno deva assegnarsi la lettera senza data (da lui pubblicata nel n. xxxviii dei Documenti ), con la quale il Guarini li accompa- gnava al figlio. Ma poi mostra di credere che alla rappresenta- zione del ’98 abbiano servito gli intermezzi che egli pubblica nel n. xxxxi dei Documenti. Quando egli pubblicò il suo volume (1886), non si conosceva nessuna relazione della rappresentazione del ’98 e si lamentava perduta quella che ne aveva fatta il se- gretario ducale Chieppio; due anni piú tardi Achille Neri ebbe la fortuna di trovare la relazione, che delle feste fatte a Margherita d’Austria stese il napoletano dottor Giovan Battista Grillo, in un rarissimo opuscolo, pubblicato a Napoli nel 1604. Descrivendo la rappresentazione del Pastor fido, il Grillo riporta integralmente gli intermezzi rappresentati in quella occasione, che il Neri ritiene opera di Alessandro Guarini, figlio di Gian Bat- tista, e che sono cosa del tutto differente da quelli pubblicati dal Rossi, poiché essi nell’ insieme costituiscono una commedia mimica, che ha per argomento le nozze di Mercurio con la Filologia. Bisogna dunque ritenere che ad altro anno e non al *98 si deva assegnare la lettera del Guarini al figlio pubblicata dal Rossi, e che gli In- termezzi da questo editi siano stati preparati per altra rappresen- tazione che quella del ’98: a creder ciò mi conforta anche il fatto che in essi nulla c’è di allusivo alle nozze della principessa au- striaca, omissione che non si potrebbe per nulla spiegare (>). Grazie alla cortesia del bibliotecario della Comunale di Ferrara, dott. G. Agnelli, questi Intermezzi sono stati coliazionati sul ins., del quale un unico luogo, come giá aveva fatto il Rossi, ho creduto mutare: pag. 296, r. 8 «se» in luogo di «che». (1) Cfr. il volume dei Rossi alle pp. 225 e 232; e A. Neri, Gli «Intermezzi» del «Pastor fido» in Giornale slot, della lett. Hai., xi (188S), 405 e sgg.