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SCENA SECONDA

Mirtillo, Ergasto.

Mirtillo. Cruda Amarilli, che col nome ancora,

d’amar, ahi lasso! amaramente insegni;
Amarilli, del candido ligustro
piú candida e piú bella,
ma de l’áspido sordo
e piú sorda e piú fèra e piú fugace;
poi che col dir t’offendo,
i’ mi morrò tacendo;
ma grideran per me le piagge e i monti
e questa selva, a cui
si spesso il tuo bel nome
di risonare insegno.
Per me piagnendo i fonti
. e mormorando i venti,
diranno i miei lamenti;
parlerá nel mio volto
la pietate e ’l dolore;
e, se fia muta ogn’altra cosa, al fine
parlerá il mio morire,
e ti dirá la Morte il mio martire.
Ergasto. Mirtillo, Amor fu sempre un fier tormento,
ma piú, quanto è piú chiuso;
però ch’egli dal freno,
ond’è legata un’amorosa lingua,
forza prende e s’avanza;
e piú fiero è prigion, che non è sciolto.
Giá non dovevi tu si lungamente
celarmi la cagion de la tua fiamma,
se la fiamma celar non mi potevi.
Quante volte l’ho detto: — Arde Mirtillo,
ma in chiuso foco e’ si consuma e tace. —