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che contiene personaggi migliori, e della loro felicitá e infeli- citá si rappresenta un esito solo; l’altra, mista di migliori e peggiori, che ha duo fini, l’un felice e l’altro infelice; le quali paragonando insieme, il filosofo nel primo grado la semplice e nel secondo alluoga la mista, né ciò per altro che per aver il diletto comico, che non conviene in favola tragica. Or, se la favola doppia non fosse buona tragedia, l’avrebbe rifiutata, né per tale la nomerebbe; ma, questo non facendo, anzi ordi- nandola e assegnandole la sua sede e ’l suo luogo, è cosa chiara che per legittima la riceve, ancorché meno perfetta, e neces- sariamente la ’nclude nella classe delle tragedie. Il che quan- tunque sia per se stesso chiarissimo e non abbia bisogno di molta prova, approvandolo il senso solo, mi giova nondimeno di confermarlo con la dottrina del medesimo filosofo, il qual dice nel settimo della Fisica , s’io non erro, che le cose para- gonabili non vogliono aver tra loro equivocazione né differenza di spezie, si come, per esemplo, tra ’l bianco e ’l nero: quan- tunque sieno ammenduni sotto il medesimo genere de’ colori, nientedimeno, perciocché sono differenti di spezie, non si posson paragonare, essendo impertinentissima cosa l’andar cercando se ’l bianco sia piú colorato che non è ’l nero; ma di due bian- chi qual sia piú bianco e di due neri qual sia piú nero, diritta- mente si dubita. Non altramenti si dovrá dire della tragedia doppia, la quale, se fosse equivoca e differente di spezie dalla tragedia semplice, non sarebbe con esso lei a verun modo paragonabile, e contra la sua dottrina averebbe proceduto Ari- stotile, avendola collocata in ordine con la semplice, e seco paragonandola e dal primo luogo levandola, postala nel se- condo. Se dunque alcuna favola non può esser seconda, in ordine delle tragedie, che non sia della medesima spezie, né può esser della medesima spezie, che non sia d’Aristotile, e se le persone migliori son proprie della tragedia e le peggiori della commedia, e a queste non potrebbe la favola di doppia costituzione dare fini diversi, a’ buoni buono e a’ cattivi cat- tivo, s’ella non fusse mista d’ammendue loro, conchiudesi che la favola mista di parti tragiche e comiche sia posta dal filosofo