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Pastori. Vieni, santo Imeneo,
seconda i nostri voti e i nostri canti ;
scorgi i beati amanti,
l’uno e l’altro celeste semideo;
stringi il nodo fatai, santo Imeneo.
SCENA DECIMA
Mirtillo, Amarilli, Coro di pastori.
avvezzo di penar, che mi conviene
in mezzo de le gioie anco languire?
Assai non ci tardava
di questa pompa il neghittoso passo,
se tra’ piè non mi dava anco quest’altro
intoppo di Corisca?
Amarilli. Ben se’tu frettoloso!
Mirtillo. O mio tesoro,
ancor non son sicuro, ancor i’ tremo;
né sarò certo mai di possederti,
perfin che ne le case
non se’ del padre mio, fatta mia donna.
Questi mi paion sogni,
a dirti il vero; e mi par d’ora in ora,
che ’l sonno mi si rompa,
e che tu mi t’involi, anima mia.
Vorrei pur ch’altra prova
mi fesse ornai sentire
che ’l mio dolce vegghiar non è dormire.
Pastori. Vieni, santo Imeneo,
seconda i nostri voti e i nostri canti ;
scorgi i beati amanti,
l’uno e l’altro celeste semideo;
stringi il nodo fatai, santo Imeneo.