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Ed ella, in atto ritrosetta e schiva,

mostrava di fuggire
per incontrar piú dolcemente il colpo;
e lasciò in dubbio se quel bacio fosse
o rapito o donato,
con si mirabil arte
fu conceduto e tolto. E quel soave
mostrarsene ritrosa,
era un «no» che voleva, un atto misto
di rapina e d’acquisto;
un negar si cortese, che bramava
quel che, negando, dava;
un vietar ch’era invito
si dolce d’assalire,
ch’a rapir, chi rapiva, era rapito;
un restar e fuggire
ch’affrettava il rapire.
Oh dolcissimo bacio!
Non posso piú, Corisca!
Vo diritto diritto
a trovarmi una sposa,
ché ’n si alte dolcezze
non si può ben gioir, se non amando.
Corisca. Se costui dice il vero,
questo è quel di, Corisca,
che tutto perdi, o tutto acquisti, il senno.

SCENA NONA

Coro di pastori, Corisca, Amarilli, Mirtillo.

Pastori. Vieni, santo Imeneo,

seconda i nostri voti e i nostri canti;
scorgi i beati amanti,
l’uno e l’altro celeste semideo;
stringi il nodo fatai, santo Imeneo.