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con tanti scettri il suo perduto impero,

campo sol di voi degno,
o magnanimo Carlo, e dai vestigi
dei grand’avoli vostri ancora impresso.
Augusta è questa terra,
augusti i vostri nomi, augusto il sangue;
i sembianti, i pensier, gli animi augusti:
saran ben anco augusti i parti e l’opre.
Ma voi, mentre v’annunzio
corone d’oro, e le prepara il Fato,
non isdegnate queste,
nelle piagge di Pindo
d’erbe e di fior conteste
per man di quelle vergini canore,
che, mal grado di Morte, altrui dán vita,
picciole offerte si, ma però tali,
che, se con puro affetto il cor le dona,
anco il ciel non le sdegna; e, se dal vostro
serenissimo ciel d’aura cortese
qualche spirto non manca,
la cetra, che per voi
vezzosamente or canta
teneri amori e placidi imenei,
sonerá, fatta tromba, arme e trofei.