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a la cui monarchia nascono i mondi;

questi si grandi effetti,
che sembran meraviglie,
opre son vostre usate, opre natie.
Come a quel sol, che d’oriente sorge,
tante cose leggiadre
produce il mondo, erbe, fior, frondi e tante
in cielo, in terra, in mare alme viventi,
cosi al vostro possente, altèro sole,
ch’usci dal grande e per voi chiaro occaso,
si veggon d’ogni clima
nascer province e regni,
e crescer palme e pullular trofei.
A voi dunque m’inchino, altèra figlia
di quel monarca, a cui
né anco quando annotta il sol tramonta,
sposa di quel gran duce,
al cui senno, al cui petto, a la cui destra
commise il ciel la cura
de l’italiche mura.
Ma non bisogna piú d’alpestre rupi
schermo o d’orride balze:
stia pur la bella Italia
per voi sicura, e suo riparo, in vece
de le grand’Alpi, una grand’alma or sia.
Quel suo tanto di guerra
propugnacolo invitto
è per voi fatto a le nemiche genti
quasi tempio di pace,
ove novella deitá s’adori.
Vivete pur, vivete
lungamente concordi, anime grandi,
ché da si glorioso e santo nodo
spera gran cose il mondo,
ed ha ben anco ove fondar sua speme,
se mira in Oriente