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Mancheranno le femmine, se manca

Corisca? mancheranno a Coridone
ninfe di lei piú degne e piú leggiadre?
Mancherá ben a lei fedele amante
com’era Coridon, di cui fu indegna.
Or, se volessi far quel che di lei
m’ha consigliato il Satiro, so certo
che, se la fede a me giá da lei data
oggi accusassi, i’ la farei morire.
Ma non ho giá si basso cor, che basti
mobilitá di femmina a turbarlo.
Troppo felice ed onorata fora
la femminil perfidia, se con pena
di cor virile e con turbar la pace
e la felicitá d’alma bennata
s’avesse a vendicar. Oggi Corisca
per me dunque si viva o, per dir meglio,
per me non moia e per altrui si viva:
sará la vita sua vendetta mia.
Viva a l’infamia sua, viva al suo drudo,
poi eh’è tal, ch’io non l’odio ed ho piú tosto
pietá di lei che gelosia di lui.

SCENA OTTAVA

Silvio.+

O dea, che non se’ dea se non di gente

vana, oziosa e cieca,
che con impura mente
e con religion stolta e profana
ti sacra altari e tempii...
Ma che tempii diss’io? piú tosto asili
d’opre sozze e nefande,
per onestar la loro