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venerabile in vista e di sembiante

celeste e degna a cui consagri il mondo,
per divina beltá, vittime e tempi,
condur vittima al tempio, è cosa certo
da non veder se non con occhi molli.
Ma chi sa poi di te, come se’ nata
ed a che fin se’ nata, e che se’ figlia
di Titiro e che nuora di Montano
esser dovevi, e ch’ambidue pur sono
questi d’Arcadia i piú pregiati e chiari
non so se debbia dir pastori o padri:
e che tale e che tanta e si famosa
e si vaga donzella e si lontana
dal naturai confin de la tua vita,
cosi t’appressi al rischio de la morte;
chi sa questo e non piange e non sen duole,
uomo non è, ma fèra in volto umano.
Amarilli. Se la miseria mia fosse mia colpa,
Nicandro, e fosse, come credi, effetto
di malvagio pensiero,
siccome in vista par, d’opra malvagia;
men grave assai mi fora
che di grave fallire
fosse pena il morire,
ché ben giusto sarebbe
che dovesse il mio sangue
lavar l’anima immonda,
placar l’ira del cielo,
e dar suo dritto a la giustizia umana.
Cosi pur i’ potrei
quetar l’anima afflitta,
e, con un giusto sentimento interno
di meritata morte
mortificando i sensi,
avvezzarmi al morire,
e con tranquillo varco