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impetuoso spinse:

e se giungeva il ferro
lá ’ve la mano il destinò, Nicandro
oggi vivo non fora.
Ma in quel medesmo punto,
che drizzò l’uno il colpo,
s’arretrò l’altro. O fosse caso o fosse
avvedimento accorto,
sfuggi il ferro mortale,
lasciando il petto, che die’ luogo, intatto;
e ne l’irsuta spoglia
non pur fini quel periglioso colpo,
ma s’intricò, non so dir come, in modo
che, noi potendo ricovrar, Mirtillo
restò cattivo anch’egli.
Coro. E di lui che segui?
Erg asto. Per altra via
nel condussero al tempio.
Coro. E per far che?
Erg asto. Per meglio trar da lui
di questo fatto il vero. E chi sa? forse
non merta impunitá l’aver tentato
di por man ne’ ministri e ’ncontra loro
la maestá sacerdotale offesa.
Avessi almen potuto
consolarlo, il meschino!
Coro. E perché non potesti?
Ergasto. Perché vieta la legge
ai ministri minori
di favellar co’ rei.
Per questo sol mi sono
dilungato dagli altri ;
e per altro sentiero
mi vo’ condurre al tempio,
e con prieghi e con lagrime devote
chieder al ciel ch’a piú sereno stato