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era di buono in lui, che far ne debbo

se non gettarne il fracidume al ciacco?
Or vo’ veder se Coridone è sceso
ancor ne la spelonca. Oh, che fia questo?
Che novitá vegg’io? son desta o sogno?
o son ebbra o tra veggio? So pur certo
ch’era la bocca di quest’antro aperta,
guari non ha. Com’ora è chiusa? e come
questa pietra si grave e tanto antica,
allo ’mprovviso è ruinata a basso?
Non s’è giá scossa di tremuoto udita.
Sapessi almen se Coridon v’è chiuso
con Amarilli, ché del resto poi
poco mi curerei. Dovria pur egli
esser giunto oggimai, si buona pezza
è che parti, se ben Lisetta intesi.
Chi sa che non sia dentro e che Mirtillo
cosi non gli abbia amendue chiusi? Amore
punto da sdegno il mondo anco potrebbe
scuoter, non eh’una pietra. Se ciò fosse,
giá non avria potuto far Mirtillo
piú secondo il mio cor, se nel suo core
fosse Corisca in vece d’Amarilli.
Meglio sará che per la via del monte
mi conduca ne l’antro e’l ver n’intenda.

SCENA SECONDA

Dorinda, Linco.

Dorinda. E conosciuta certo

tu non m’avevi, Linco?
Linco. Chi ti conoscerebbe
sotto queste si rozze, orride spoglie
per Dorinda gentile?