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amor di tutti i cori ;

dai piú degni pastori
invan sollecitata, invan seguita,
te solo adora ed ama
piú de la vita sua. piú del suo core.
Se saggio se’, Mirtillo,
tu non la sprezzerai.
Come l’ombra del corpo,
cosi questa fia sempre
de l’orme tue seguace;
al tuo detto, al tuo cenno
ubbidiente ancella, a tutte l’ore
de la notte e del di teco l’avrai.
Deh ! non lasciar, Mirtillo,
questa rara ventura.
Non è piacere al mondo
piú soave di quel che non ti costa
né sospiri né pianto
né periglio né tempo.
Un comodo diletto,
una dolcezza a le tue voglie pronta,
a l’appetito tuo sempre, al tuo gusto
apparecchiata, oimè! non è tesoro
che la possa pagar. Mirtillo, lascia,
lascia di piè fugace
la disperata traccia,
e chi ti cerca, abbraccia.
Né di speranze vane
ti pascerò, Mirtillo:
a te sta comandare.
Non è molto lontan chi ti desia.
Se vuoi ora, ora sia.
Mirtillo. Non è il mio cor soggetto
d’amoroso diletto.
Corisca. Provai sola una volta,
e poi torna al tuo solito tormento,