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LXIII.
Benchè, ho veduto in mezzo a suffumigi
     Ed ai preservativi pel Cholèra,
     Anche le belle Dame di Parigi
     Fumar tabacco da mattina a sera;
     Oh se le avesse viste! giocherei
     Ci avrebbe acceso il sigaro anche lei!

LXIV.
Il sigaro è una dolce compagnia
     Quando siam soli! esilara il cervello,
     Serve a far degli amici, a cacciar via
     Il tristo umore... eh! se non fosse quello,
     Colla miseria che ci ritroviamo,
     Sì! si starebbe allegri come stiamo!

LXV.
Alto! da bravo, via, signor Dottore,
     Si ripenta: mi creda, in verità,
     Che nel mondo non c’è cosa migliore,
     Cosa più salutare del tabà...
     Ma qui un nodo di tosse gli fe’ intoppo: —
     Così succede a chi discorre troppo.